mercoledì 11 febbraio 2015

Esche di gomma


Quando ho scoperto io lo spinning, nel lontano '65, si vendevano esche artificiali solamente metalliche, entravi nel negozio per comprare un'esca per il luccio e avevi forse una decina di modelli fra cui scegliere, e la scarsa disponibilità finanziaria faceva si che ad ogni uscita difficilmente avevo in tasca più di due o tre cucchiaini. Poi sono arrivati i pesciolini di legno, ancora più costosi, tanch'è tra i miei amici nessuno ne possedeva più di un paio. Ora ci sono in commercio così tanti artificiali che chi inizia a pescare a spinning ha veramente l'imbarazzo della scelta, e per non sbagliare se ne vanno in giro con un campionario da far invidia al rappresentante della Rapala.  Da poco tempo  ho cominciato a provare anche le esche siliconiche, che rispetto alle altre hanno qualche vantaggio, intanto costano meno, si possono usare con testine piombate del peso che riteniamo più opportuno, e se innescate a Texas rig, quasi sempre passano indenni in mezzo ad alghe e radici.  Gli aspi e i siluri del Po sembrano gradirle, e la testina piombata (autocostruita) aggiunta all'amo, con l'attacco in alto rende meno probabile l'incaglio sui sassi del fondo. Tutti gli appassionati di spinning conoscono bene lo stato d'animo che ci prende quando ci tocca prendere in mano il filo e tirare fino a sentire lo schiocco del filo che si rompe, beh, con un'esca di gomma montata così accadrà molto di rado.