Negli anni '80 si andava ancora a pescare a passata a Po. Certo non quanto nei '60 0 '70, quando se non ti alzavi prestissimo, rischiavi di non trovare posto sulle sponde del fiume, ma si poteva ancora. Andavo allora con una canna fissa da 7 metri, stivali alti, un paio d'etti di bigattini e, con i piedi a mollo in un raschio del Po, dopo un paio di fiondate di bigattini, si cominciava a prendere qualche cavedano, barbi, savette, pesci che quasi sempre si potevano "tenere" con una canna fissa. Poi sono arrivati i "barboni", nel senso di barbi di misura XL. Chi pescava a passata ai miei tempi, aveva uno 0,16 in bobina, ed il finale in caso di acqua limpida (per quanto potesse essere limpida l'acqua del Po in pianura) dello 0.10, ora uso 0,20 in bobina e 0,18 sul finale, e anche così alcuni strappano. Non si usa il guadino, perchè, pescando in acque basse e corrente a volte sostenuta, alzando la canna per avvicinare il pesce, si romperebbe il pezzo sotto il cimino, quindi, con il pesce in canna si retrocede sulla sponda e facendo lavorare tutta la canna si trascina il pesce all'asciutto. Poi, liberato il pesce (non porto neanche la nassa perchè i pesci si rovinano) si torna al punto di partenza, una fiondata e si riparte. Tutto questo, per quanto divertente è anche faticoso, infatti il barbo XL dopo la ferrata, parte deciso verso valle e il largo, dove sfruttando la corrente e le sue doti naturali, si oppone giustamente alla cattura. Il tira e molla può durare anche una decina di minuti di tensione, sempre al limite tra la rottura del finale e il recupero di due o tre metri di filo. Quando il pesce è finalmente preso, posso rilassare il braccio destro, ma comunque se i pesci abboccano, pescare un paio d'ore può essere dura.
Il blog dell'Antonio, suggerimenti e consigli per costruirsi esche artificiali, galleggianti bombarde e altri piccoli accessori per la pesca, sia in acqua dolce che in mare, con poca tecnologia e materiali di recupero.
venerdì 28 ottobre 2022
Passata sul Po
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