Il blog dell'Antonio, suggerimenti e consigli per costruirsi esche artificiali, galleggianti bombarde e altri piccoli accessori per la pesca, sia in acqua dolce che in mare, con poca tecnologia e materiali di recupero.
domenica 18 luglio 2010
esche leggere sul fondo
una decina di anni fa, non avevo ancora pescato siluri a spinning,
fino a quel momento, le mie prede erano state quelle tradizionali, lucci, persici, cavedani e black bass. Poi ho conosciuto Giovanni, un giovane amico ora scomparso, lui era entusiasta di questa pesca, veramente era entusiasta di ogni tecnica di pesca, ma aveva appena scoperto lo spinning al siluro e ci dava dentro ogni momento libero, e visto che abitava a due chilometri dal Po, si può dire che sul fiume e vicinanze ci passava tutto il suo tempo libero.
Alla prima uscita con lui, mi sono convinto che il problema era quello di far giungere l'esca in prossimità del fondo, nonostante la corrente. Giovanni usava grossi ondulanti, roba da 45 grammi, e spesso rimanevano attaccati al fondo. Ho costruito anch'io ondulanti pesanti, di acciaio inox appesantiti con una lamina di piombo sulla faccia interna, e con questi ho preso siluri, prismi e rami sul fondo a iosa.
Ho visto in questi giorni il blog di Beppe Bosio, che consiglio a chi mi legge di visitare, si chiama sport pesca spinning. Beppe è un grande appassionato di spinning e profondo conoscitore del Po e come Giovanni, sostiene che non è indispensabile una grossa esca per attrarre il siluro. Vista l'esigenza di portare un'esca leggera sul fondo, ho pensato a questo aggeggio, costruito con filo di acciaio armonico dello 0,70. La giunta del triangolo viene coperta dal tubetto che si vede in foto, in modo da non offrire appigli alla lenza. Viene agganciato al moschettone della madre lenza da una parte, al moschettone sotto si può agganciare un temolino o un piombo con occhiello, e alla girella tripla viene legato circa 80 cm di nylon dello 0,50 che porta l'artificiale.
All'epoca i migliori risultati li ottenni con leggeri ondulanti in alluminio che verniciavo con vernici fluorescenti. Oggi stimolato dagli articoli di Beppe, ho pensato di rispolverarli per usarli con le esche di gomma.
Con questo sistema il lancio dev'essere un po' accompagnato, non frustato, ed è meglio trattenerlo al momento dell'entrata in acqua o addirittura fino all'arrivo sul fondo, per dar modo al finale di distendersi.
Potremo così lanciare a notevole distanza un allettante pesciolino di gomma, un grub o un filibustiere che scodinzolerà allegramente a pochi centimetri dal fondo.
martedì 13 luglio 2010
Siluri di notte
Naturalmente a spinning. Il regolamento di pesca della provincia di pavia dice : Nel periodo compreso fra un'ora dopo il tramonto del 1° marzo ed un'ora prima dell’alba del 31 ottobre è consentita la pesca notturna all'anguilla,
alla bottatrice e alla carpa. E’ altresì consentita la cattura delle specie alloctone ritenute dannose per l'equilibrio del popolamento ittico, i cui
esemplari non possono essere reimmessi nei corsi d'acqua. La pesca andrà esercitata esclusivamente con canna-lenza (fino ad un numero
massimo di tre), con o senza mulinello, con un massimo di cinque ami. La più dannosa fra le specie alloctone, è senza dubbio quella del siluro, del quale non ci libereremo mai più, ma che ci consente di praticare lo spinning di notte, cosa vietatissima fino a pochi anni fa. Ho intenzione di provare anch'io una di queste sere, e quindi ho costruito due artificiali "dedicati".
E' opinione comune che il siluro di notte cacci vicino a riva in acqua bassa, quindi ho pensato di usare un'esca galleggiante piuttosto vistosa, curando la robustezza dell'armatura più che l'estetica, vedremo...
Ieri sera sono andato sul po per un test, non c'era la luna, ma comunque ci si poteva muovere senza la luce da testa, che accesa attira sciami di zanzare, che comunque non mancano certo anche al buio. Ho provato i miei artificiali e anche un popper di discrete dimensioni.
Siluri neanche l'ombra, ogni tanto qualche grossa carpa che fuggiva rumorosamente, allarmata dal mio pur cauto procedere (non è facile camminare silenziosamente sul greto al buio).
Ho deciso che aspetterò che ci sia la luna per fare il prossimo tentativo, nel caso serva più luce per vedere l'esca che si muove in superficie.
giovedì 8 luglio 2010
Pesca e zanzare
Da sempre gli appassionati di pesca notturna hanno avuto, nei mesi più caldi, un nemico implacabile, le zanzare. Ora ci sono in vendita delle piccole lanterne che sfruttando il calore prodotto da un lumino, fa evaporare l'insetticida contenuto nelle piastrine. Costano una decina di euro e necessitano di piastrine apposite.
Ho quindi provato a copiare l'attrezzo utilizzando un vasetto di vetro cui ho sostituito il tappo con un disco di rame con quatto piedini che agganciano la filettatura, l'ho provato e funziona, purchè si faccia un forellino nel vetro (vicino alla base) per il tiraggio, altrimente benchè ci sia spazio tra vetro e coperchio,la candelina tende a spegnersi. L'autonomia è di circa tre ore, e sulla superficie del coperchio si possono mettere due piastrine. Il manico in filo di ferro è importante perchè il vetro si scalda molto.
Una buona alternativa, economica e a lunghissima autonomia, è la classica lanterna a petrolio, anche questa fornita di disco di rame sulla cima. Questa ha il vantaggio di poter regolare la temperatura, e fornire un poco di luce sulla postazione di pesca.
Dalle mie parti anche se sei coperto di repellente, alle dieci di sera le zanzare sono così fitte che le respiri dal naso, ma con un paio di questi "fornelletti" artigianali e l'immancabile repellente nella versione più concentrata si può sopravvivere tutta la notte.
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