Qualche decina di anni fa, chi fosse andato a passeggiare sulle rive del Po, dall'inizio di Aprile, a tutto Settembre, avrebbe visto sicuramente, a mollo con gli stivaloni, o nei mesi più caldi anche in costume da bagno, qualche pescatore, con una canna da lancio sui tre metri, che lanciava sul filo della corrente una lenza, con alla fine un temolino che dalle nostre parti era chiamato "ballerina".
Il nome, deriva dalla funzione, che è quella di tenere sul fondo, saltellando trascinata dalla corrente, una lenza con cinque (numero legale) o spesso anche molte più camole finte che scendendo lungo la corrente e saltellando sul fondo serviva a catturare soprattutto barbi.
Ora, a qualunque pescatore, non passerà inosservato il vantaggio di usare questo tipo di zavorra
anche in altri tipi di pesca, e penso alla pesca in mare dalla riva. Rispetto ai temolini comunemente in commercio, questi presentano un indubbio vantaggio: quando sono sul fondo, stanno in posizione verticale.
Agganciato ad un anti tangle, in modo scorrevole, con un finale di circa un metro andrà benissimo per strisciare sul fondo sabbioso, oppure in caso di fondo roccioso o misto, lasciato fermo, tenderà nel recupero, a staccarsi rapidamente dal fondo,riducendo il rischio di incaglio.
Questi temolini sono fatti con cannuccia di sostegno per piante fiorite e cannuccia da bibita, pesano 15/20 grammi, ma si possono fare anche più pesanti . Nella parte superiore sono chiusi con l’anima del cavo coassiale, nel quale è prima stato infilato un occhiello di filo d’ottone.
Per quanto riguarda il piombo non è difficile costruirsi lo stampo per fondere piombi con questa forma; basta accoppiare due barrette di ottone, bronzo, alluminio e dopo averle perfettamente appaiate forare nella giunta, il foro così ottenuto sarà metà da una parte e metà dall’altra. La misura del diametro sarà quella della punta, la lunghezza dipenderà dalla profondità del foro.
Il blog dell'Antonio, suggerimenti e consigli per costruirsi esche artificiali, galleggianti bombarde e altri piccoli accessori per la pesca, sia in acqua dolce che in mare, con poca tecnologia e materiali di recupero.
mercoledì 27 febbraio 2008
martedì 26 febbraio 2008
costuiamoci le bombarde
Queste bombarde sono solo uno dei tanti esempi di come si possono riciclare 2 tappi di spumante usati, 2 stecche di leccalecca e 2 cotton fioc.
I tappi dello spumante, di sughero ovviamente, una volta tolti dalla bottiglia conservano la tipica forma. Per farli tornare alla loro forma originale, bisogna scaldarli, meglio a vapore.
Quindi li mettiamo in un pentolino con un dito d'acqua, coperti e li facciamo bollire a fuoco basso, finchè li vedremo tornare più o meno cilindrici. Per tornirli la cosa più semplice è infilarli su una punta d'acciaio del diametro di 2,5-3 mm. La stessa punta sarà serrata nel mandrino di un trapano, che fissato su un supporto e girando ci darà modo, usando prima una raspa a taglio medio-fine e poi carta vetrata via via più fine, di ottenere la forma desiderata.
ora abbiamo un galleggiante. Per ottenere una bombarda, mentre il sughero sta girando, si taglia circa a metà usando una sega per metalli. Questo permetterà di inserire la zavorra desiderata.
Si infila su di un tubetto di plastica di idonea misura, prima la parte terminale, poi la zavorra, poi la parte prossimale della nostra bombarda. Queste staranno insieme sia perchè forzate, sia perchè coleremo della colla a caldo nelle giunte fino a livellare come se fosse un pezzo unico.
la pesca all'inglese in mare
La tecnica in mare è ovviamente diversa rispetto all'inglese classica, in mare, il filo deve galleggiare, altrimenti va sugli scogli, la punta della canna sta ben sopra il livello dell'acqua, e la canna non va appoggiata, ma tenuta sempre in mano, per compensare la "pancia"che farà il filo a causa del vento o della corrente e che bisognerà riprendere, per evitare che il filo trascini il galleggiante. La montatura all'inglese, è molto più facile da lanciare rispetto ad una montatura alla bolognese, ed è difficile ingarbugliare. Il galleggiante sarà quasi tarato, la lenza porterà pochi pallini, sufficienti a tarare il galleggiante, il finale dovrà essere molto lungo, così la lenza risulterà estremamente fluttuante, che è l'ideale per insidiare i sospettosi pesci del sottocosta.
Va bene per la spigola, per l'occhiata, per l'aguglia se innescata con i bigattini, e mi è capitato di prendere dei bei cefali con il pane.
Iscriviti a:
Post (Atom)