martedì 26 febbraio 2008

la pesca all'inglese in mare


Tutti i pescatori come me, pescatori di acqua dolce, posseggono almeno una canna "bolognese", e quando capitiamo al mare, possiamo usarla nel modo tradizionale, oppure possiamo usarla all'inglese. Ma perchè allora non usare la canna specifica? Perchè la canna bolognese è più lunga, almeno 5 mt e questo è importante quando l'onda ci costringe a stare un po' più in alto.
La tecnica in mare è ovviamente diversa rispetto all'inglese classica, in mare, il filo deve galleggiare, altrimenti va sugli scogli, la punta della canna sta ben sopra il livello dell'acqua, e la canna non va appoggiata, ma tenuta sempre in mano, per compensare la "pancia"che farà il filo a causa del vento o della corrente e che bisognerà riprendere, per evitare che il filo trascini il galleggiante. La montatura all'inglese, è molto più facile da lanciare rispetto ad una montatura alla bolognese, ed è difficile ingarbugliare. Il galleggiante sarà quasi tarato, la lenza porterà pochi pallini, sufficienti a tarare il galleggiante, il finale dovrà essere molto lungo, così la lenza risulterà estremamente fluttuante, che è l'ideale per insidiare i sospettosi pesci del sottocosta.
Va bene per la spigola, per l'occhiata, per l'aguglia se innescata con i bigattini, e mi è capitato di prendere dei bei cefali con il pane.

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