martedì 19 agosto 2008

Spinning



Parlando di spinning, specialmente con giovani, o anche con pescatori che praticano questa tecnica saltuariamente, oppure da poco tempo, si parlerà soprattutto di attrezzature, in primo luogo di artificiali, qual'è meglio usare in una data situazione, il colore, il tipo di azione. Si parlerà del mulinello, del filo, mono? treccia? La canna, è meglio da 2,40, o 2,70? Queste cose sono sicuramente importanti, ma la cosa più importante nello spinning, quella che fa la differenza tra il cappotto e la cattura eccezionale, è l'avvicinamento. Il nostro passo, la nostra figura che si muove sulla sponda, l'ombra sull'acqua, perfino l'uccello acquatico che si alza in volo al nostro arrivo, mettono in guardia i pesci, e più i pesci sono anziani, e più stanno in guardia. Molte volte mi è capitato di andare in riva al fiume, arrivare a dieci o quindici metri, e vedere un onda che si allontana, per quanto abbia cercato di avere il passo leggero. Questo non deve scoraggiare chi si avvicina a questo tipo di pesca, anzi bisogna sentirsi stimolati da questa sfida. Alcuni suggerimenti "base": nei greti camminare piano cercando di evitare tratti franosi. Avvicinarsi all'acqua non nel punto deve potrebbe essere la nostra preda, ma a distanza di lancio. Se alle nostre spalle non c'è vegetazione per coprirci, stiamo bassi e lanciamo prima di essere sul bordo dell'acqua.

martedì 12 agosto 2008

Peschiamo le aguglie




A settembre, in Liguria arrivano le aguglie. In altre parti d'Italia sono presenti già dalla primavera, ma nel mar ligure il periodo giusto va dalla fine di Agosto a tutto Ottobre. Come tutti sanno, si tratta di un piccolo predatore, che in questa stagione, si avvicina alla riva in branchi per la riproduzione. L'anno scorso, veramente se ne sono viste poche, ma con la speranza di vederne di più quest'anno, ci stiamo preparando.
Il modo più pratico e divertente per pescare l'aguglia, è la pesca detta "a striscio" molto simile alla tecnica usata per le trote in laghetto. Sul filo del mulinello infiliamo una bombarda galleggiante, di peso inferiore a quello indicato sulla canna (la tipica canna da trota, lunga dai 4 ai 4,50 mt) , subito dopo infiliamo un gommino per ammortizzare, e poi leghiamo la girella tripla. All'altra estremità della girella legheremo il finale, fatto con 150/200 cm di 0,14, meglio in fluorocarbon alla fine del quale leghiamo un amo a gambo lungo e filo sottile del 12/14, a seconda della taglia dei pesci presenti, innescato con due bigattini , uno infilato completamente sull'amo, l'altro appena pizzicato.
L'importante, è che l'esca ruoti su se stessa durante il recupero, senza rotazione, risulta molto meno adescante. L'azione di pesca è abbastanza semplice, lanciamo la nostra lenza verso il largo, alla fine del lancio freniamo leggermente l'uscita del filo, per dare modo al finale di distendersi, e poi recuperiamo lentamente. La toccata dell'aguglia a volte è decisa, e ci troviamo il pesce attaccato all'amo, a volte è leggerissima, e avvertiremo solo una leggera resistenza, normalmente si sente un leggero colpetto, al che, rallenteremo o arresteremo il recupero, osservando la punta della canna la vedremo incurvarsi leggermente, segno che l'aguglia ha ingoiato l'esca.

martedì 5 agosto 2008

Il derivato




Vorrei dare una mano, a quei pescatori di fiume, che pur avendo una buona tecnica in acqua dolce, trovandosi in ferie al mare, combinano poco.
Per me, è stata veramente risolutiva, è la tecnica del galleggiante derivato.
In pratica è una leggerissima lenza, che pesca ad una buona distanza da terra, mirata alla cattura di pesci di superficie, principalmente cefali, poichè l'esca è il pane, ma anche boghe, salpe, occhiate, aguglie ecc. Il bello di questa tecnica è che si può pescare in posti che altri pescatori scarterebbero, tipo fondali degradanti con 2 metri a 10 dalla riva, o spiagge dove altri possono solo pescare a fondo.
Attrezzi necessari: Canna bolognese da 5 /6 metri con mulinello imbobinato con uno 0,18, un picchetto dove mettere la canna quando non è in mano, contenitore per la pastura, secchio per metterci i pesci, fionda per la pastura. Minuteria, perline a 4 fori, attacchi rapidi, microgirelle perline di gomma o pezzetti di tubicino di silicone e un galleggiante piombato al limite, cioè che una volta in acqua sporga pochissimo(questo è difficilissimo da trovare, si fa prima a costruirlo) e che abbia un anellino inox in alto, pesante dai 5 ai 10 grammi, facilmente intercambiabile perchè agganciato con l'attacco rapido, a seconda del vento.
Costruzione della lenza : leghiamo un attacco rapido con un filo dello 0,30/0,35, lungo 30 cm, e dal capo opposto infiliamo la perlina 4 fori e facciamo un bel nodo perchè non esca dal bracciolino, che dev'essere circa 20 cm. Nell'altro foro libero della perlina faremo passare il filo del mulinello, al quale leghiamo una microgirella, interponendo tra perlina e girella il gommino.
dalla parte opposta della girella, si lega la lenza vera, fatta con 150/180 cm di 0,14 sul quale va fermato a circa 40 cm dalla girellina un piccolissimo galleggiante a sfera ( meno di un grammo) che lavorerà starato, perchè dall'altra parte, oltre all'altra girellina metteremo un unico piombino del n. 5/6. attacchiamo i finali dello 0,10 lunghi 80/90 cm con 2 ami del 14 a filo sottile e gambo corto/medio che innescheremo con il pane. Certo che questa lenza si fa molto prima a farla che a dirla.
Azione di pesca: Mettiamo la canna sul picchetto e pasturiamo leggermente, lanciando palline grosse come una noce poco bagnate a 1o/15 mt . La pastura sfarinata dovrà galleggiare, e sfaldarsi senza affondare. Io faccio: pane grattugiato, formaggio e un pochino di olio di sarda.
Una volta innescati gli ami, lanciamo sulla pastura. Il lancio, è la parte delicata dell'azione di pesca, deve essere assecondato, non rapido, e la lenza deve essere assolutamente frenata prima dell'entrata in acqua, per dar modo a questa di distendersi davanti al galleggiante piombato che la trascina. La prima volta che arriva prima in acqua il galleggiante piombato, perchè ci siamo dimenticati di frenare la lenza, avremo un garbuglio inestricabile e ci toccherà rifarla. Bisogna fare un po' di pratica, ma ne vale la pena, perchè con la lenza leggerissima, lontana (si vedrà solo il pallino rosso che a un certo punto sparirà) è praticamente impossibile non prendere pesci.

lunedì 4 agosto 2008

come si innesca il pane

La pesca in mare dalla riva, è un campo infinito, di tecniche vecchie e nuove, esche, materiali di ultima generazione, ed è per questo che io, nato pescatore d'acqua dolce, la trovo così affascinante.
Il pesce che attira maggiormente chi si avvicina all'acqua salata, è sicuramente il cefalo, o muggine, come lo chiamano in Liguria.
Per catturare il cefalo, l'esca migliore sotto tutti i punti di vista (efficacia, costo, conservazione, reperibilità) è il pane.
Anni fa lo compravo nei negozi di pesca, ma costa caro, e considerando che il pane è meglio bagnarlo il giorno prima, capitava di arrivare al mare ( 100 km) trovare condizioni non adatte e quindi buttare tutto.
Ora uso il pane avanzato e raffermo, purchè abbia quel tipo di impasto/lievitazione/cottura, che permetta il formarsi di striscioline .
Pane di grano tenero a pasta bianca, di grosso formato, tipo biove o pane in cassetta.
Si prende il pezzo di pane raffermo, con un coltello lo si priva della crosta, poi si mette a bagno finchè non si è ammollato. Si toglie dall'acqua, si strizza delicatamente tra le mani, poi tra uno strofinaccio asciugandolo.
A questo punto è pronto, si può conservare in frigo per un giorno.

altro modo di legare un amo

In questo breve video, vorrei insegnare a quei pescatori che ancora non lo sanno fare (come me fino a poco tempo fa) come legare l'amo, ed avere il capo eccedente, verso l'alto.
Io uso questo tipo di legatura praticamente solo per la pesca in mare, dove, dovendo far passare il verme dall'ago all'amo e poi farlo scorrere sul filo al di sopra di questo, se il capo eccedente sporgesse in basso, sarebbe di ostacolo, mentre sporgendo per 4 /5 mm verso l'alto, asseconda il passaggio del verme sul filo e gli impedisce di scivolare giù.
Siccome questi finali si preparano per lo più a casa, una volta legato l'amo e tagliata l'eccedenza di filo, vale la pena di verniciare con lo smalto per le unghie la legatura. Si ridurrà in questo modo lo scalino tra il gambo dell'amo e la legatura.

legare l'amo

C'è sempre qualcuno che non sa come legare un amo, così ho pensato di girare questo brevissimo video.
In realtà ci sono molti modi per legare gli ami, ma è meglio non complicarsi la vita, questo è il modo più semplice di legare l'amo, mio padre l'ha insegnato a me, io l'ho insegnato a mio figlio.
Il video è brevissimo per esigenze di caricamento, ma secondo me è abbastanza chiaro.
Comunque sono sempre a disposizione per ulteriori spiegazioni.

venerdì 1 agosto 2008

Legare l'amo

Ho pensato di girare un piccolo video, per insegnare a chi fosse interessato, come legare un amo. Mi sono infatti reso conto che in giro c'è qualcuno che ancora non lo sa fare. Dei tanti modi per legare un amo, secondo me questo è il più semplice.