Il blog dell'Antonio, suggerimenti e consigli per costruirsi esche artificiali, galleggianti bombarde e altri piccoli accessori per la pesca, sia in acqua dolce che in mare, con poca tecnologia e materiali di recupero.
martedì 16 dicembre 2008
carp-fishing light all'inglese
Ho sperimentato di recente un modo per pescare le carpe in acqua ferma, che unisce il principio cardine del carp fishing, che è l'hair rig con l'amo completamente scoperto, alla tecnica all'inglese, con il waggler e il filo affondato.
Si tratta di una tecnica rivolta alla cattura di pesci di media taglia, che si possono prendere con una canna inglese, niente a che vedere con il carp fishing propriamente detto.
Quali sono i vantaggi? Intanto più prede, poichè le carpe dal chilo ai 5/6 chili sono molto più numerose rispetto a quelle oltre i dieci chili, ricercate dai carpisti specializzati, inoltre è molto divertente tenere un pesce di tre o quattro chili con una leggera cannetta. Maggiore mobilità, avremo una sola canna, due forcelline per appoggiarla, il guadino e poche altre cose, niente a che vedere con l'accampamento del carp fishing. Per contro, se ci capita una grossa preda, avremo serie possibilità di perderla.
Il funzionamento è molto semplice, si fa una lenza all'inglese con un waggler poco o niente piombato, infiliamo sul filo un piombo forato a pera, o a sfera del peso di almeno dieci o quindici grammi, fermato al disotto dalla girella del finale, e sopra da un paio di pallini spaccati, in modo che non possa scorrere.
Quando avremo sondato con esattezza la profondità, questo piombo, sarà ben fermo sul fondo e terrà dritto il galleggiante. Il finale, lungo una trentina di centimetri, possiamo farlo anche con un trecciato sottile, perchè starà tutto disteso sul fondo, e quindi non sarà visibile. L'amo deve essere del n. 6/8 rigorosamente senza ardiglione, per slamare agevolmente le nostre catture che saranno sempre prese a filo di labbro, come esca va benissimo il mais, tre o quattro chicchi infilati sull'hair rig con l'apposito uncinetto.
Dopo aver lanciato, affondato il filo e posato la canna sui supporti, lanciamo ogni tanto sul galleggiante una fiondatina di pochi chicchi di mais. Ben presto, se tutto va bene, vedremo muoversi il nostro waggler, segno che c'è qualche carpa che sta gironzolando sull'esca, quindi teniamoci pronti ad afferrare la canna. L'abboccata sarà segnalata dalla repentina partenza e sparizione sott'acqua del galleggiante, oltre che dal suono della frizione, e se non disponiamo di un mulinello con bait runner, è essenziale tarare bene la frizione prima di iniziare a pescare, se non vogliamo veder partire anche la canna.
Gli ami si possono anche fare come ho fatto io, utilizzando del filo d'acciaio armonico, sia a paletta che ad occhiello, e per scurirli come quelli della foto ho usato dell'aceto portato ad ebollizione.
Il waggler è fatto con una cannuccia da bibite.
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2 commenti:
Non posti più? Peccato...
Mi fa piacere vedere che c'è qualcuno che legge quello che scrivo, una volta ho cercato di mettere un contatore per vedere quanti visitatori passavano per il mio blog, ma essendo piuttosto imbranato in queste cose, non ci sono riuscito. Se devo giudicare dai commenti ricevuti (3) non ho molti lettori, ho comunque in programma nuovi post, speriamo bene!
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