martedì 9 dicembre 2008

come fare un minnow prima parte











Provo a costruire un minnow, non limitandomi a spiegare come si fa, ma fotografandone la costruzione e anche gli errori, che nelle lavorazioni di questo tipo sono molto frequenti. Il pezzo diventerà piuttosto lungo, così ho pensato di farlo a puntate. Quando costruisco un artificiale, lo faccio sempre pensando al posto in cui lo userò, per esempio, mi viene in mente quel tratto di lanca poco profonda, con il fondale ricoperto da nannufare e rami affondati, in cui i predatori, se presenti, stanno sul fondo, anche ad una certa distanza dalla riva. Penso allora ad un pesciolino galleggiante, ma anche pesante sui 17/18 grammi, in modo da poterlo lanciare bene. Visto che a determinare la galleggiabilità, è il rapporto peso/volume, verrà fuori un'esca un po' cicciotta, ideale per stimolare l'attacco di un bel luccio in acque poco profonde, o di un grosso black bass. Il peso e il volume lo decido a occhio in base all'esperienza, e non è detto che venga galleggiante come vorrei. I primi prototipi Rapala li fece in legno di betulla o pioppo, ma per la produzione industriale si scelse il legno di balsa, che essendo molto più leggero si presta molto bene allo scopo. Chi non ha un negozio di aeromodellismo nelle vicinanze, dove comprare questo legno, deve per forza ripiegare sui surrogati, per me, il migliore in assoluto è la radice di pioppo, che si può trovare gratis sul greto del fiume.
Il sole dell'estate la secca fino a farla diventare leggerissima ed essendo priva di midollo e molto tenera è l'ideale. Tagliamo un pezzo di legno della lunghezza giusta, e sagomiamolo a formare un parallelepipedo. Con una sega pratichiamo un taglio nel senso della lunghezza, che è destinato ad accogliere l'armatura, che io ho fatto di filo di rame del diametro di 1 mm. Questa fessura andrà regolarizzata ed allargata con la carta vetrata, e servirà anche come riferimento nel modellare il nostro pesciolino, altimenti sarebbe difficile mantenere la simmetria. Il pesciolino si intaglia con un coltellino ben affilato, poi si rifinisce facilmente con carta vetrata a grana grossa (80) e poi più fine (100) non è necessario lisciarlo perfettamente, perchè alla prima mano di impregnante tornerebbe ruvidissimo.
Il taglio che accoglierà la paletta, deve essere fatto con una sega piuttosto fine, per non scheggiare il legno che essendo tagliato anche per il lungo, è fragile. La paletta è di alluminio, che in artificiali di questa dimensione (circa 12 cm) risulta molto più robusta, ed essendo incollata con la colla a caldo si può scollare e incollare semplicemente scaldandola, cosa molto comoda se si ha bisogno di modificarne la forma, e ha una scanalatura in centro per l'armatura. Ho fatto l'armatura di filo di rame saldato a stagno, prevista con solo l'ancoretta di coda. A questo punto metto sulla bilancia il mio prototipo, la paletta e l'ancoretta con l'anellino, e vedo quanto manca per arrivare al peso desiderato. Questo peso mancante, è la zavorra di piombo che dovrò aggiungere, e per farlo devo praticare nel punto di maggior spessore, uno spazio destinato ad accogliere il piombo pesato e sagomato ad hoc. A questo punto usando la colla a caldo, fisso l'armatura, e poi il piombo. Chiudo il taglio lungitudinale con una strisciolina dello stesso legno, e riempio i vuoti colando la colla, che spiano con un ferretto tipo spatolina, scaldato sulla fiamma.
Come si può vedere nella prima immagine in alto.

Nessun commento: