Il blog dell'Antonio, suggerimenti e consigli per costruirsi esche artificiali, galleggianti bombarde e altri piccoli accessori per la pesca, sia in acqua dolce che in mare, con poca tecnologia e materiali di recupero.
lunedì 15 dicembre 2008
presentazione dell'esca
A tutti è capitato di avere per vicino di pesca, qualcuno che prende molti pesci mentre noi ne prendiamo pochi, oppure il contrario, noi che infiliamo un pesce dietro l'altro e il nostro vicino zero, nonostante il fatto che usiamo la stessa esca e magari la stessa pastura.
La colpa di questi insuccessi, viene di solito attribuita all'attrezzatura, la canna troppo corta, poco filo in bobina, la lenza troppo pesante/leggera, in quanto nessuno è disposto ad ammettere di pescare peggio del suo vicino, oppure all'estrema localizzazione dei pesci, che stanno due metri più in la, e in questo caso si può assistere qualche volta al fenomeno dell'avvicinamento subdolo, in pratica ogni volta che guardi il tuo vicino di pesca, ti pare che sia sempre più vicino, fin quando riesce a lanciare esattamente dove stai pescando tu.
Quasi nessuno prende in considerazione l'idea che molte volte, se il pesce non mangia, è solo perchè sbagliamo la presentazione dell'esca. Se il pesce è abituato a trovare quell'esca sul fondo, e noi gliela facciamo trovare impiccata mezzo metro più in alto, si può star certi che prima di mangiarla la guarderà molto bene, un fiocco di bigattini stramorti, anche se ancora integri, non è neanche lontanamente paragonabile ad un fiocchetto di bigattini belli vispi, le grosse carpe, che sul fondo si aspirano una boile con dietro un amo del 4, legato con una treccia che puoi portarci a spasso il cane, scansano un chicco di mais che fluttua ad un centimetro dal fondo, anche se l'amo è completamente nascosto ed è legato con lo 0,12.
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